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Quando una storia d'amore finisce, c'è sempre uno dei due che soffre di più, o per il quale è più difficile voltare pagina. Sono già passati alcuni mesi dalla rottura con Alessandra, ma Stefano non riesce proprio a farsene una ragione. I ricordi, le foto, i messaggi sul telefonino finiscono per diventare la sua tortura quotidiana autoinflitta, né ha alcun effetto il consiglio di guardarsi intorno alla ricerca di qualcun'altra, sia pure per una storia passeggera in grado di lenire il suo dolore. "Un disagiato". Così si sente definire a volte Stefano, da chi non ha la pazienza di andare appena al di là di un giudizio sbrigativo, elargito magari dietro a uno schermo. Ok, sicuramente è un "portatore sano d'ansia", capace di accumulare buone mezz'ore di anticipo su qualsiasi appuntamento; d'accordo, a volte sembra distratto, ma forse la colpa è dei continui battibecchi tra i suoi neuroni, ciascuno impegnato a tirarlo dalla propria parte. La verità è che Stefano è un inguaribile romantico, che non sa e non trova giusto rassegnarsi alla perdita di una persona speciale, per la quale sarebbe disposto a barattare qualsiasi cosa... o forse no? Niente cambierà il mio mondo, con una prosa brillante e incisiva, racconta la storia di un ragazzo che fa parte di una generazione - quella degli anni Ottanta spesso spaesata di fronte a una realtà diventata improvvisamente cinica e frettolosa, ma che ha ancora il coraggio di resistere al cambiamento quando questo significa rinuncia ai valori portanti del suo mondo.